Per parlarvi di Cloud Atlas fino in fondo, bisogna prima fare una premessa: seguo i Wachowski da abbastanza tempo per sapere che i loro film sono tutto tranne che banali. Ma alla fine della fiera, non posso dire di amare ognuna della loro opere, anzi.
Nel 2013 tornano con un nuovo film di fantascienza e il fatto che siano assenti alla regia dal 2008 e che Cloud Atlas sia stato diretto e scritto a sei mani con l'aiuto di Tom Tykwer (sì, quello di Profumo) fa schizzare in alto l'hype.
Detto questo, guardatevi il trailer esteso. E poi parliamo.
Se non ci avete capito assolutamente niente, è normale. Se pensate di aver capito tutto, non conoscete i Wachowski.
In pratica, si esce da cinque minuti di trailer con la stessa faccia che avrebbe un bambino dopo essere appena uscito da un universo parallelo. Un mondo che hai sempre sognato, ma che nessuno ha mai messo in scena. E non sai ancora se da questo progetto ambizioso risulterà un film confusionario con una regia esasperata, o se sarà la spettacolare messa in scena della regia visionaria dei Wachowski . Ma ci speri fino all'ultimo, contro ogni previsione e critica. Sei affascinato dal potenziale epico e non riesci a essere obiettivo. Non ancora almeno.
E questo è come mi sento, sul film non ho certezze.
Di sicuro, faccio fatica a raccontarvi la trama.
Cloud Atlas è l'intreccio dei mondi e delle storie trasposte su pellicola dall'omonimo romanzo di David Mitchell. E' un film citazionista che spazia dal Diciannovesimo secolo a un futuro post-apocalittico, dove si mescolano amore e morte, passando per i temi della reincarnazione.
2 ore e 44 minuti che catapultano lo spettatore in una spirale spazio-tempo caratterizzata da elementi metafisici in cui "tutto è connesso".
In breve, ne riparliamo dopo l'uscita che per l'Italia è prevista il 13 gennaio 2013.
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la faccia del bambino di cui parlavo. |
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