Non è facile parlare di Red Lights senza cadere nella trappola di Rodrigo Cortés. Dopo Buried, il film impossibile che ha superato ampiamente il mero esercizio di stile, il regista spagnolo riesce ancora a stupire. E questa volta, lo fa con un thriller carico di suspense che perde il ritmo solo in alcune scene della parte centrale del film.
Cortés coinvolge a tal punto che lo spettatore viene distratto da alcuni colpi di scena ben piazzati in un film diretto e montato molto bene.
Manca qualcosa? Sì e no.
Red Lights non convince fino in fondo. Ma il motivo è direttamente collegato al fatto che questo regista non è ancora riuscito a trovare una propria identità registica. Tutti i suoi lungometraggi sono affetti da questa mancanza: Cortés è pieno di talento, ma deve ancora crescere.
Il suo ultimo film non fa eccezione. Anche se, l'arduo compito di contenere il tema trattato è stato portato a termine egregiamente. Il paranormale resta imbrigliato negli schemi costruiti da Cortés e arrivati ai titoli di coda non si può che applaudirlo per il risultato finale.
E tranquilli che ora torno al film e un minimo di trama ve la dico.
Red Lights racconta la storia di Margareth Matheson e del suo assistente Tom Buckley, esperti nello studio dei fenomeni paranormali. La loro attività principale è quella di scovare e smascherare impostori e ciarlatani, ma tutto si complica quando torna alla ribalta un famoso chiaroveggente: Simon Silver.
Ecco, siete contenti? Adesso avete un'idea un po' distorta di Red Lights che unita alla sensazione post-trailer non vi permetterà un approccio sereno a questo film.
Per controbilanciare, sarò risoluto.
- Non è esattamente il solito film sul paranormale.
- Non è poi così scontato.
- È interpretato molto bene. Mi riferisco a Cillian Murphy e Sigourney Weaver, sia chiaro. Ché Robert De Niro appare per 15 minuti scarsi. Certo, dalla sua performance viene fuori un chiaroveggente particolare, è pur sempre De Niro, ma è svogliato.
Comunque, Red Lights è la magia che si confonde con la scienza, il paranormale che si intreccia con il reale. E tra psicologia e suggestioni, tensione e curiosità rimangono sempre alte.
È un film furbo, diretto da un giovane regista che - prima o poi - saprà regalarci una stella. Ma non questa volta.
Mi è piaciuto? Sì, ma non è né un capolavoro, né un film che eccelle per originalità.
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