sabato 17 novembre 2012

TED - la recensione

Quando arrivi in sala per vedere un film come Ted, hai in mente solo due cose:
1) Seth MacFarlane al cinema. Figo.
2) Appena finisce, vado a farmi una foto con il cartonato che c'è all'ingresso.

E Seth MacFarlane non delude. Neanche un po'.
Il creatore dei Griffin riesce a divertire usando il linguaggio cinematografico, senza rinunciare al proprio stile inconfondibile. 
Ted è un film irriverente, scorretto, realizzato con furbizia e sempre sopra le righe. È anche diretto e interpretato molto bene, ma - soprattutto - diverte.
Tralasciando i dettagli della trama che ormai tutti conoscete, la storia funziona e i sentimentalismi servono più per riequilibrare i toni della prima parte della pellicola che per lanciare il solito abusato messaggio sull'amore e sull'amicizia.
E poi, la coppia Mark Whalberg-Mila Kunis regge bene il gioco dell'orsetto porcello. 

Qualcuno vi ha detto che MacFarlane è stato un po' timido. Non è vero. 
Si poteva fare di più? Sì, ma l'unico difetto del film è che rallenta un pelo nella parte centrale. Il resto è puro intrattenimento.

Non rimane molto da dire.

- Tutte le scene di Ted al lavoro sono eccezionali. 
- C'è il miglior cameo che Ryan Reynolds abbia mai fatto.
- C'è Sam J. Jones vestito da Flash Gordon.
- Il montaggio è perfetto. Il doppiaggio italiano un po' meno.

Certo, se siete personcine sensibili non apprezzerete l'umorismo antisemita, il sesso tra Ted e Tami-Lynn (Jessica Barth) e in generale tutte le battute politicamente scorrette.
Ma questo è MacFarlane, prendere o lasciare.

A me è piaciuto, parecchio.

E adesso sparatevi una manciata di fermi-immagine.
La parte seria di Ted
Momento epico.
Migliore scena a caso.

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