lunedì 12 novembre 2012

L'uomo nell'ombra - The Ghost Writer, la recensione

Siete qui per la recensione de L'uomo nell'ombra. Quindi, senza troppi giri di parole, vi dico che da questo momento in poi userò il titolo originale, The Ghost Writer.
Credetemi, non lo faccio di proposito, ma il lavoro fatto dalla distribuzione italiana non lo reggo.
Se avessi usato la locandina italiana, il film avrebbe fatto un balzo nell'oblio, finendo per sprofondare nell'indifferenza. I vostri occhi si sarebbero concentrati sul pessimo lavoro grafico e probabilmente non avreste neanche letto la recensione.

Detto questo, cominciamo.
The Ghost Writer è il film diretto da Roman Polański nel 2010. Sì, mentre scoppiava lo scandalo legato al suo arresto in Svizzera. Questa informazione è fondamentale? Probabilmente, no. Ma se non ne eravate già a conoscenza (difficile), qualcuno vi avrebbe certamente avvisato prima della visione del film. A questo punto, la domanda che dovreste farvi è logica: devo tenere conto del fatto che Polański abbia finito di ultimare la post-produzione direttamente dal carcere?
No. Per tantissimi motivi di cui non farò cenno alcuno.
E questo è stato anche il mio approccio al film: ho bypassato il problema, facendo finta che Polański in carcere non ci sia mai stato. In fondo, è del suo lavoro registico che vi parlerò, non dei suoi problemi personali.


The Ghost Writer è un thriller politico. E tanto vale dirlo subito, è lento.
Ma è anche un film raffinato che non lascia niente al caso, di stampo hitchcockiano. Da un punto di vista prettamente registico, il lavoro di Polański è davvero notevole, ogni cosa è al posto giusto. La sceneggiatura - scritta a quattro mani con l'autore del romanzo da cui è tratto il film, Robert Harris - procede sinuosamente, andando a delineare un film complesso e realizzato con creatività.
Il ritorno di Roman Polański è segnato da un film pieno di sofisticate citazioni e buone idee messe in scena con talento. The Ghost Writer è un film intrigante che non annoia, parlando di complotti, intrighi politici, scandali e sesso.

Il cast è semplicemente perfetto. Pierce Brosnan è Adam Lang, ex Primo ministro del Regno Unito che ingaggia un Ghost Writer (Ewan McGregor) per la stesura della sua biografia.
Colpisce anche la performance della moglie dell'ex primo ministro, Ruth Lang che è interpretata da Olivia Williams.
Le personalità dei personaggi colpiscono lo spettatore in preda alla curiosità e all'angoscia che il film riesce a trasmettere in alcuni tratti.
Polański realizza un piccolo capolavoro del genere, mai banale e con un'atmosfera misteriosa fin dai primi minuti.
Un film da vedere. Ma che non raggiunge le più alte vette della perfezione, sfiorandole appena.

Non vi dirò niente della storia, è giusto che vediate il film asciutti da qualsiasi spoiler.

E adesso, i premi.

Sguardo migliore.

Migliore fermo immagine.

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